Un anno fa pubblicavo il mio primo articolo su One More Trip dando vita, di fatto, alla mia esperienza come travel blogger! Non avevo idea di cosa avrei fatto ne di che direzione avrebbe preso questa avventura (non è ben chiara nemmeno adesso, lol), avevo solo voglia di cominciare a scrivere e dedicarmi a qualcosa di mio.
Un anno dopo sento la necessità di mettere per iscritto pensieri e riflessioni.
Ma bando alla ciance e cominciamo!
Prima legge del travel blogging – Non si finisce mai di imparare (e di lavorare)
Un anno fa ho cominciato con zero competenze, ho scritto il mio primo articolo, condiviso su FB e…incrociato le dita! Pensavo che avrei raggiunto centinai di lettori senza sforzo e con il minimo impegno.
Ignoravo che il signor Zuckerberg avesse rivoluzionato gli algoritmi di Facebook rendendo i post delle Pagine meno visibili. Capii che per farmi notare non sarebbe bastato un articolo sulle mie vacanze, necessitavo di competenze in materia di SEO (per raggiungere i lettori organicamente tramite Google), in Social Media Management, Networking, Content Writing ed oltre queste avrei dovuto curare la mia community ed i miei followers.
Per fortuna mi sono appassionato al mondo del digital marketing e studiare quotidianamente è uno degli aspetti che preferisco di questo lavoro!
Seconda legge del travel blogging – I soldi arrivano lentamente (se arrivano)
Non prendiamoci in giro, nessuno sacrificherebbe ore ed ore del proprio tempo libero solo per scrivere come raggiungere Oxford da Londra. I soldi sono il motore del mondo ed il travel blogging non fa eccezione.
Molti travel blogger si accontentano di ricevere viaggi omaggio da enti del turismo, a me non sembra un ottimo piano long-term. Per quanto possa essere gratificante, con i viaggi gratis non ci paghi le bollette!
Ho scoperto che ci sono tanti modi per monetizzare un blog, quindi il mio impegno sarà quello di continuare a proporre contenuti di qualità e al tempo stesso monetizzarli.
Ma quanto hai guadagnato con il tuo blog?
Zero! Anzi meno!
Bhè, rileggendo i primi due punti vi renderete conto che non è cosi assurda come risposta. Per i più curiosi, incollo un file Excel con la contabilità di One More Trip.
Deluso?
Per nulla! Lavorare a tempo pieno di giorno e studiare di sera, mi ha tolto tanto tempo che avrei potuto dedicare a creare contenuti monetizzabili. Sono sicuro di chiudere il prossimo anno in profitto!
Terza legge del travel blogging. Non devi necessariamente viaggiare per scrivere di viaggi
Leggere le storie di travel blogger di successo può fuorviare.
Guadagnano abbastanza da potersi permettere di lasciare il lavoro e dedicarsi al 100% ai viaggi e al blogging.
Ahimè, dopo un anno non faccio parte di questa cerchia ristretta (anche se mi piacerebbe!). Li fuori ci sono persone che viaggiano molto più di me e che sanno scrivere molto meglio di me. E non puoi battere i nemici sul loro terreno.
Ma chi lo dice che per essere un travel blogger si debba necessariamente viaggiare?
Questo sarà il prossimo progetto di One More Trip! Insegnarvi ed essere travel blogger senza viaggiare!
La parola chiave è differenziarsi!
Cosa mi/vi aspetta in futuro
La promessa è di rendere disponibili quanto prima “Come diventare un travel blogger senza viaggiare” ed una mini guida su “Come aprire un travel blog”
Per quanto riguardo i social:
Facebook. Saranno condivisi molti più contenuti rispetto al passato e non si limiterà solo ad una vetrina per i nuovi articoli. Mio desiderio è poter segnalare quotidianamente occasioni per voli low cost.
Instagram. Molti travel blogger hanno saputo sfruttare l’incredibile potenza delle Instagram Stories affermandosi cosi come Instagrammer oltre che blogger (la maggior parte delle collaborazioni nascono lì). Con l’introduzione di IGTV potrebbe nascere un nuovo filotto e questa volta non mi farò trovare impreparato. (aggiungete videomaking e photography alle skills di un travel blogger)
Pinterest. Ho scoperto da poco questo Social e devo dire che sta lentamente diventando il mio preferito (anche perché da l’opportunità di ricevere tantissimo traffico gratis). Seguitemi qui
Pensieri conclusivi
Essere un full time travel blogger non è per tutti. E’ un lavoro a tutti gli effetti che richiede molto più delle canoniche 40 ore settimanali. Attraverserete periodo di sconforto e l’unica cosa che vi salverà saranno motivazione e passione per quello che fate.
Ma credo rimanga uno dei modi più appaganti per perseguire la libertà finanziaria e uno stile di vita senza eguali al mondo!
Traguardi raggiunti!
- 38 articoli scritti su One More Trip
- 1,8k follower su Facebook
- 11,8k follower su Instagram
- 376 membri sul gruppo OneMoreTripper – Viaggiatori Seriali
Viaggi fatti
- Thailandia
- Belgio
- Venezia
- Palma di Maiorca